Molto
famosa, questa spettacolare "corsa cittadina", che si svolge in
un’atmosfera di grande eccitazione, è una delle tappe più impegnative del
Campionato mondiale piloti.
Migliaia di cambi di marcia in un labirinto di guard-rail, la
curva più lenta di tutto il mondiale, gli addetti al ripristino del tracciato
più veloci del mondo: il Grand Prix di Monaco vi stupirà.Domenica 29 maggio 2022, Principato di Monaco
Alcuni cenni storici
Il
Grand Prix di Monaco è una delle corse automobilistiche più antiche e
prestigiose, disputata nel 1929 nel Principato di Monaco su un circuito
urbano ideato da Antony Noghes, figlio del presidente dell'Automobile Club de
Monaco, sotto gli auspici del Principe Luigi II di Monaco. Un evento nato per
raccogliere la sfida di organizzare una gara all’interno di un territorio
esiguo quale era allora quello di Monaco (1.5 kmq all’incirca), che era un
requisito imposto dalla Commissione Sportiva Internazionale per il
riconoscimento internazionale dell'Automobile Club de Monaco.
Antony Noghès, nella sua veste di Commissario Generale, fu incaricato di andare
a Parigi a presentare la candidatura dell'Automobile Club de Monaco. Il viaggio
non ebbe l’esito sperato, in quanto i signori dell’AIACR ritenevano che il
Club organizzasse si delle gare sportive, ma non necessariamente sul territorio
monegasco. A trentacinque anni, Antony Noghès, ferito nel suo amor
proprio, decise con tutta la passione della gioventù di porsi una sfida: creare
una prova automobilistica sul territorio nazionale, vale a dire in città.
Ma l’idea di una gara di velocità in città, non era irrealizzabile?
Dopo aver soppesato i pro e i contro per due anni, Antony Noghès decise di
confidare la sua idea ai soli che gli avrebbero dato un parere pertinente e
obiettivo: Louis Chiron per la parte sportiva e Jacques Taffe per
quella tecnica.
Dopo di che dovette riuscire a convincere la Société des Bains de Mer a
partecipare all’impresa, finanziandola. L’allora amministratore, René LEON,
capì l’interesse di un tale evento e svincolò i fondi necessari. Nessun paese
al mondo potrà vantare un circuito del genere!
Sei mesi dopo, il 14 aprile 1929, il Principe Pierre inaugurò il circuito
del 1°Grand Prix de Monaco compiendo un giro d’onore a bordo di una Torpedo
Voisin guidata da Charles Faroux, direttore di gara. Erano 16 le vetture
sulla griglia di partenza tirate … a sorte: 8 Bugatti, 3 Alfa Romeo, 2
Maserati, 1 Licorne, 1 Mercedes SSK. L’inglese «Williams», giunto troppo tardi
per prendere parte alle sessioni di prove ufficiali, all’alba del sabato si
concedette un allenamento non autorizzato che mise in subbuglio tutta Monaco.
«Williams» vinse il Gran premio su una Bugatti 35 B verde in 3 ore 56’11
dopo aver effettuato 100 giri a una velocità media di 80,194 km/h.

Fino a prima della guerra, la corsa s’impose nel
panorama automobilistico e il suo successo crebbe di anno in anno. Subì
un’interruzione decennale, durante il conflitto mondiale e negli anni
dell’immediato dopoguerra per riprendere infine nel 1948. Negli anni Cinquanta
al Gran premio di Monaco presero parte grandi nomi del calibro di Fangio o di
Maurice Trintignant…
Il 15 aprile 1958, le Loro Altezze Serenissime il Principe
Sovrano e la Principessa Grâce di Monaco onorarono della loro presenza
l’inaugurazione della nuova sede e firmarono l’albo d’oro: era al 23 del
Boulevard Albert 1er, che è tuttora sede del club.
Negli anni Sessanta e Settanta, s’impongono Jacky Stewart o
Jean-Pierre Beltoise, poi Alain Prost, Ayrton Senna e Riccardo Patrese negli
anni Ottanta, mentre negli anni Novanta è Schumacher a regnare incontrastato.
Oggi, come allora nel 1928, il Gran Premio di Monaco mantiene
inalterata la sua diversità: il suo circuito cittadino continua ad affascinare
i 100000 telespettatori di ogni parte del mondo. Un percorso che si snoda
attorno a Port Hercule, lungo le strade di Monte-Carlo e de La
Condamine, in un susseguirsi di curve strette, chiuse dai guard- rail. Questi
ultimi, diversamente dagli altri circuiti, non lasciando spazio d’intervento
lungo il percorso, rendono necessaria la presenza delle gru in diversi punti
per liberare rapidamente la carreggiata dalle monoposte accidentate.

Ancora
oggi, l’organizzazione delle prove dell'Automobile Club de Monaco avviene
sempre nel massimo rispetto della tradizione e dell’innovazione, con quel
tocco di audacia che ne ha contraddistinto i creatori e i pionieri del secolo
scorso… I piloti fanno a gara per eccellere su un percorso
estremamente tecnico. Qui si sono imposti i più grandi nomi del panorama
automobilistico, da Fangio negli anni Cinquanta fino a
Schumacher negli anni Novanta. Per sei volte Ayrton Senna ha vinto
questa gara mitica, entrando così nella leggenda del Grand Prix de Monaco.