Ramses II di Sébastien Thiéry

"Ramsès II", la piramide folle di Sébastien Thiéry

Felicità e risate con François Berléand costretto in una sedia a rotelle, l'unica Évelyne Buyle ed Éric Elmosnino in chiave perversa.

Ah, ecco uno spettacolo che rende felici! Ma non si può dire di più tanto la trama è preziosa, a tal punto che con appena qualche indizio si rischia di rovinare la sorpresa. Tutto è costruito, come sempre con il formidabile autore che è Sébastien Thiéry, sulla falsariga di un'opera d'arte assai contemporanea, che fa ridere e paura...di perdere il senno.

Che dire dunque? Che non si tratta di uno spettacolo storico su Ramsès II, ma sta di fatto che uno dei protagonisti, l'acuto François Berléand, è costretto in una sedia a rotelle e si appassiona per il faraone. Con sua moglie, Évelyne Buyle, che ogni volta che calca un palcoscenico invoglia a vederla recitare più spesso, aspettano di poter pranzare con la loro figlia e il genero. Il genero, Éric Elmosnino, arriva. Non si viene meno al segreto di questa piramide se si dice che questo personaggio è appositamente perverso, un finto tonto che proferisce oscenità. 

Assurdità e realtà in  3D

Ecco in scena i nostri eroi che romperanno gli argini. Già, perchè Thiéry predilige l'assurdo, la realtà in 3D, a suon di irragionevolezza, dramma e strappi. E tutto ciò è godibilissimo. Come in Qui est monsieur Schmitt?, uno dei primi spettacoli di Thiéry, in cui il Signor e la Signora Bélier ricevono una telefonata anche se la coppia non ha telefoni, o come in Momo, in visita dai genitori (Muriel Robin e Berléand) che non ricordavano di avere un figlio, Ramsès II naviga in acque pericolose, molto pericolose. Acque perfide portate in scena dall'eccellente Stéphane Hillel. 

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